31 maggio 2009

Nepitelli tempestosi






Non mi è parso mai vago

il disinteresse del mare

ed anzi nel mio cuore

tesse l’estuario amaro e beato.


Intanto incorrono le schedature

prolisse dei beni, i cataloghi

delle illusioni con gli svincoli

di identità d’usufrutto.

I miei dizionari, tutti invecchiati

nella contemporaneità già smussata.


Un confluire ottuso lascia

il diaframma di madreperle logorato,

riverbera tutto questo come

un altro mondo,


e l’occhio ingolfato

di lacrime senza uscita,

attraverso il vento delle onde

nell’orecchio è tutto asciugato,

la voce sua entra e sa dire

cose mie che non conosco.





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