Similitudini in rivista lungo
il battere e levare delle onde
quando le solitudini affiorano
come ectoplasmi marini, impiastri
di alghe e polpi, urticantisi
con grazia piena, sommariamente,
viste le temperature tropicali:
perché un mondo vale un altro sulla rena;
di tutti gli attori sull'arena dei lidi
dispersi, o tori dell'arenale,
o mia Oklahoma dei rompicapi
esito estinguendomi così dalla
tua amarena ghiacciata, dalle
bollicine di coca, dai rutti e flutti
dal tatoo e bambù, vudu tuttifrutti;
sono un bisonte da mozzarella
in questa spiaggia delle finitezze,
un'ultimità intima e discinta
tra desideri corsari e carapaci.
Nessun commento:
Posta un commento