17 agosto 2009

Sub specie aeternitatis





Tra parentesi chiuse le nuvole

un Eden di fumo traviato

la mia testa che passeggia solitaria

forse il finire acre di ogni scusa?

La fanciulla che vacilla d’amarezza

un mare dal sapore oscuro

macchiato da stive oleose, quando

pasteggio con i resti del mio amore.


Come si snatura mormorando

nel sogno la tristezza maturata

in questo camposanto di sentimenti

dentro un medioevo che dorme

nella mia letargia d’intenti,

l'animo come una scuderia di zoppìe,

un asma di ragioni, una broderie

ansiosamente preparata da Dio

ai tuoi piedi, di cui non valuti il prezzo

mentre pasteggio con un resto d'allegria.


Sarò davvero questa casa, l'Olanda

immerso sotto il mare della fine

negli attributi finalmente infiniti

la natura ritornata eternamente

fino ad essere felice d'essere

lo stesso che hai amato un giorno fresco,

sconsiderato, residuo, affamato.




Nessun commento:

Posta un commento