26 maggio 2008

Statistica del desiderio


La tabella delle beltà si fa prolissa, lisa di scritte con bic usurata, sulla tavoletta dell'annotatore, all'angolo della fondamenta già nella mattina assolata quando invece di annotare il traffico dei vaporetti con allegata suonata di clacson (si/no, alto e ripetuto, trattenuto invece come da timidezza) vi pone una classifica di occhi, seni, gambe (tacchi/ballerine, sguardo fiero alto e ripetuto, trattenuto invece come da una pudicizia). Il nostro bel ragazzo, laureato in filosofia (filantropica/misantropica, misandrica alta e ripetuta, trattenuta forse in qualche tratto di amicizia vera) era ora impiegato nel compito tassonomico di elencare il passaggio migratorio dei mezzi pubblici veneziani davanti alla bottega del barbiere e registrare le suonate strombazzate ogni dieci minuti quando il fatto, diremo l'evento si presentava nella sua disturbante realtà ai piedi del ponte delle Guglie, tratto di canale in cui due specie di un sesso del tutto amorfo fatto di ferraglia e eliche inabissate rischiavano di scontrarsi sfiorandosi e inabissandosi con un carico di passeggere giovani, nel fiore degli anni, prolifiche e belle, dotate di un corredo di attrattive da non perdersi assolutamente, per il patrimonio della umanità tutta, della inclita città e dell'eventuale decoro della linea vaporetti.

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