13 giugno 2008

Ben disposto


Ben disposto oggi verso la nemica, mi sono azzardato a rimproverarle amichevolmente il suo tono di voce e il disordine rumorale della musica che ci faceva ascoltare, incatenati com'eravamo tutti al nostro posto di lavoro. Mentre cercavo di concentrare tutte le mie attenzioni su un volto d'angelo, butterato e ammuffito, ma tuttavia faccia della divinità, e di volare con le sue ali oltre la pesantezza della condizione umana, guardando la sua severa assenza intemporale, e assecondando con un batuffolo la crema clorurata per togliere dalle sue gote paffute filamenti di mortalità, mi sentivo disposto, dopo un lungo periodo di silenzio, veramente ben disposto a confessare alla nemica che quella sua reattività clorurata non riuscivo più a contenerla nel mio mutismo. Sappiamo tutti che, incatenati come siamo nella nostra mortalità e nelle buone maniere, dobbiamo concedere agli ansiosi e agli astiosi il tempo e lo spazio necessario per muovere e scuotere le loro catene, far uscire il vilipendio del cattivo gusto, far decantare la malefatta e gridare alla libertà il liberticida, nel proprio peccato originale, nel libertinaggio della sua buona creanza. Ma quando queste stesse catene feriscono fin troppo profondamente la chiocciola, il martelletto e sopratutto quando ci si accorge che la faccia d'angelo nostra compagna non ci procura più protezione, ma accigliata tenta con un colpo d'ali di liberarsi della nostra muta vigliacca e patetica ignavia, allora sì mia cara, allora sì io dico in faccia alla mia isterica condannata: "sei una bolla si sapone satura di odio; vai, allontanati come una farfalla notturna di fronte alla mia luce".
Ed ecco che, girandosi sullo sgabello, in una torsione innaturale della schiena ingobbita sopra il seno cadente, la nemica strozzata dalle note acute di trombe fiammeggianti, portata da un vento caduto dentro la nostra sala di catene, avvolta dalle creme decapanti, dalle soluzioni acide e dalle emulsioni grasse, prendeva la via della finestra in un tripudio di gonne bislacche, capelli d'angelo e pagliuzze d'oro zecchino; la via dell'amore, della libertà, infine della lealtà alla gravitazione universale e al moto di tutti i gravi verso un centro magnetico di divinità...

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