21 settembre 2009

Da capo a capo






In questi giorni sospesi, in cui la vita s'altalena da un capo all'altro del giardino giunto ad un pomeriggio di tiepido sole, di ombre preziose intrecciate a brezze voluttuose, considero di prendere congedo dal ricordo e dal giudizio, gettandomi per così dire al di là di me stesso con un salto temerario. La velocità dello slancio è data oramai dalla somma degli eventi, e forse da una maturazione giunta in questi lunghi giorni di fine estate, come un pomo d'oro o una pera williams. Un segreto cavilla le notti e una moneta fasulla mi ripaga di un sogno fin troppo lusinghiero; scopro che non siamo strutturalmente capaci di considerare gli eventi della nostra vita secondo un giudizio definitivo, incondizionato dal presente, dal momento in cui è svolto e dallo stato d'animo in cui ci troviamo, cadenti come denti del giudizio, perdenti come lotterie circensi, frananti come montagne su letti d'argilla. Si leggono i passati con i piedi piantati nel pantano del presente, o con le ali spianate nel vento del momento, ed il cumulo non dà mai una somma che sia la stessa in entrambi i versi. Il verso si riversa nel diverso continuamente e non s'immagina unico e perfetto, con un'adeguato e congruo aspetto se non per ambizione di finzione, per mancanza di finale, per funzione essenziale. La funzione della speranza non è mai troppa in ogni occasione di calcolo differenziale dell'esistenza. Ecco il mio calcolo: se sto in meno ora, il mio passato ha avuto un più che se n'è andato, oppure deriva da una somma di minori gradienti d'infelicità, che dà sempre meno; se ho un più al momento, sono contento di venire a sapere che derivo da una fortuna sfacciata di addizioni positive, o che se c'era un meno, lo era sempre meno di ora. In definitiva l'altalena non avvisa in quale ascendente o discendente si è presi nella lena, si può scendere o salire, ma per tornare indietro nella considerazione al momento successivo. E' il segreto miei cari, il segreto che bisogna custodire, mantenere e trattare. Trattare col segreto girandoci intorno con parole esatte, e non riuscire mai a svelarlo tuttavia; creare un mito intorno al segreto, una nuova storia che si sommi al mistero. In questo modo il volano dell'altalena pare avere una spinta, una incognita mano che lo dirige verso il futuro oscuro, il passato consegnato nel silenzio, il presente dubbioso e respirante.




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