2 settembre 2009

Perpetuum mobile



Le presenze in queste stanze raccolte

in un briciolo di memoria tra il mare

e i grani di rena che mi siedono

a calcare l’orma d’un attimo,

sono accadute ormai di troppo, cifre

sabbiose a competere con noveri

stellari, assiepate nel punto

di un giorno delle mie pupille al sole,

cardini usurati da intrusi,

come un visto per passare ancorato

in un largo di tempo, laggiù, fumoso.




2 commenti:

  1. Mi piacerebbe avere il tempo di commentarle versi e strofe, dr. Felden, ma come lei ben sa, mi assiepo tardiva alla sua ombra lasciandomi prendere con disinvoltura nel turbine del tempo e facendo della rena pomeridiana una possibile ragione dei miei ultimi guizzi estivi... lei forse mi potrà comprendere in questa excusatio non petita.
    L'accusatio è manifesta. :-)

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  2. Gentile Sig.ra Balenti, i miei tormenti lei sa sono balenanti al crepuscolo o in albe lussureggianti di luci. Per le accuse è meglio l'ora senz'ombra. Nessuno s'aggirerà per la piazza.

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