13 settembre 2009

Estro veneziano




Suppongo il rischio che ride a vivere
in queste strade di città per gambe
ed aquiloni montati su sandali
e palette, cucchiai, posate natanti
da brodo primordiale, e frullatori
birbanti per pesci scaltri, forse
squaletti in tassì di lussi e flash,
irriverenti lampadati in polo,
che fanno le spole tra spallette
di ponti ed hall hemingwaiane
spopolate, grottesche plaghe di guai...
Tra le zattere accampate gli schiavi
sguaiati del tuttoturismo bevono
gazose in yacht di lacca blu, presidenze
gongolanti con l'acqua alla gola,
la ricchezza della coca-cola, l'arte
della mercanzia assorta su sé...
Allora mi assoldo a cavare i denti
dei leoni andanti, in moeca,
come un dottore pedante, Goldone,
the gold one; Balanzone: all'enoteca
cinese perfino un macaco berrebbe
alla mia salutare perfida lena.



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