Parrebbe che la misura di tutte le cose non sia ancora stata trovata: la misura di tutte le cose. Ma se alcune cose se ne prendono beffe, d'essere misurate, anche quelle che stanno in una lontananza così nostalgica e dissuadente per ogni messa in viaggio, con lo strumento stesso della misura, o foss'anche che la misura stessa avesse le gambe per spingersi oltre il cerchio fatato delle nostre esperienze; tutto questo bisognerebbe metterlo in conto. Mettere in conto la vecchiaia nella misura di tutte le cose, e lo spazio d'incamminamento che giunge oltre il cerchio delle nostre esperienze. Ecco che una nuova luce si fa spazio nel cerchio delle nostre esperienze, almeno quelle che hanno il rango di insegnarci a pensare qualcosa delle cose. Il cerchio delle nostre esperienze, oltre la vecchiaia, non si spinge oltre uno spazio d'incamminamento fino alla fibra del nostro stare vivi. Quindi uno spazio di un cerchio fatato è la nostra vita di applicanti misure. Ma al di là del cerchio tutte le altre cose possono farci da specchio e rassicurarci sulla fibra del nostro stare vivi? Chi lo sa non può giungere da oltre il nostro cerchio di esperienze, da una vecchiaia quasi infinita, sfinita? Speriamo in una venuta sfinita quasi divina per noi, null'altro. Nel cerchio attuale delle nostre esperienze, ancora fatato, ci dilunghiamo un pò troppo a pensare infinità sfinite senza misura.
28 ottobre 2007
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intrapresa interessante.
RispondiEliminaun invito a visitare - e magari partecipare a - anche reset (http://reset.netsons.org) di cui sono fondatore e co-autore - segnalazione nel caso non lo conosciate affatto nonostante il nome recentemente tanto blasonato.
quando lo sguardo era già un teorizzare la foglia fu misura di ogni cosa
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