22 ottobre 2007

virtù succedanee

Dietro la caduta del tale nel lago si notava, con lo sguardo pieno d’intenzioni, il paraplegico che avrebbe voluto salvarlo. Ma questi altri urlava con le ultime forze l’avanzare dell’acqua nera e dolciastra dentro i polmoni ed il paraplegico folgorato dalla sua intenzione non poteva dar seguito al salvataggio. Che l’idea di bene si fosse esaurita nel suo sguardo? E che dire del pene evirato dall’ingegnere sul fare delle otto dopo l’aperitivo e le noccioline di farmacia. La lenta cottura e la guarnizione del piatto. La convivialità forzata a quella tavola che vedeva confondere l’avventore con il pasto. Solo dieci ore dopo sul punto più lontano di ogni credenza l’avventore esangue e privo di sensi veniva preparato e le sue carni tagliate per una rapida cottura che si riserva alla carne fresca e bianca. Chi consiglierà un vino a quel pasto?

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